giovedì 5 aprile 2012

Chiedo tempo, son della razza mia

...m'impersonai nelle mie stesse lacrime, kronos e kairos, fin tanto satolli d'io, si sfidarono in una contesa degna di un Sergio Leone...non v'erano pistole e canne fumanti, le invettive dialettiche ferivano, più nell'orgoglio, che nella corazza dei fisici. quantistici erano i miei sbadigli, le ore solari si riappropriavano dei nostri modus operandi, i bei visi col sole, gli equilibristi di Nietzsche, al calar delle ore.

e vivo.

posso esser il più vile tra tutti gli eroi, fiero, senza mischiarmi a chi, al pulir culi preferisce un'arma col silenziatore...posso esser io, perennemente anticipato dai miei occhioni che ti promettono pace, misericordia ed impegno. sarò io, coi miei valori ed i miei lauti margini d'errore, ed ancora brindo, a me, come a tutti voi. mascherando, premurosamente, quel "tutti", quel "voi".

Mister Gigiuz

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